Jorunn Cuore d'EbanoNord | Maga-Guerriera | Pietra della Torre Una volta tornata nella strada dalla quale era risalita per raggiungere la Forgia Celeste, camminando si ritrovò nella piazza con l'albero al centro. Provò un senso di dispiacere nel vedere le sue condizioni. Era spoglio e, quelle poche foglie rimaste, erano tutte secche, così come il resto della pianta. Sembrava malato e forse era già troppo tardi per porre rimedio al suo stato di salute.
Jorunn non era mai stata a Whiterun prima d'ora e provò a immaginare come fosse stato quell'albero in passato: sicuramente, più maestoso e colorato di quanto lo fosse adesso e doveva essere un ottimo riparo dalla luce del sole in piena estate. Ora non poteva neanche più ospitare i nidi dei piccoli volatili che, un tempo, dovevano fare avanti e indietro per poter nutrire i loro piccoli.
Con la mente, vagò fra altri pensieri mentre si rimetteva sui propri passi per trovare La Giumenta Bardata. Aveva visto la locanda mentre si recava presso la prima destinazione e non fu difficile individuarla. Osservò l'insegna per qualche istante prima di posare la mano sulla porta ed entrare, fissando lo sguardo sul legno intarsiato su cui era disegnato un guerriero in sella al suo cavallo rampante, il cui muso era simbolo della città e dell'omonimo feudo.
Dentro faceva un caldo tremendo a causa delle tante persone al suo interno e, probabilmente, dal calore del fuoco proveniente dalle cucine. Camminò con nonchalance verso il bancone, dietro il quale una donna Nord stava sfregando un vecchio straccio sul legno per ripulirlo dai residui di cibo. Jorunn si sedette di fronte a lei, sfoggiando un sorriso amichevole. La donna, che si rivelò essere la proprietaria dal modo in cui diede alla ragazza il benvenuto nella "sua" locanda, la salutò in modo altrettanto gentile. La giovane guerriera ordinò qualcosa da mettere sotto i denti e un boccale di idromele che la Nord le portò quasi subito. Mentre attendeva la sua cena e sorseggiava l'alcolico ambrato, lo sguardo cadde su una bacheca posta sulla parete alla sua sinistra. Vi erano delle pergamene affisse, alcune riportavano dei ritratti con una breve didascalia sotto, altre il solo testo.
La mora si alzò per potere andare a leggere quelle che sembravano taglie, il boccale stretto fra le dita. Posò ancora le labbra sul bordo per prendere un sorso di idromele e lesse con interesse i dettagli. Alcune erano lavoretti piuttosto facili, ma la paga misera.
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Queste le lascio ai dilettanti."
Jorunn era sempre stata una ragazza ambiziosa, sempre alla ricerca di quell'eccitazione che le procurava brividi lungo la schiena quando partiva alla ricerca di preziosi manufatti o quando si scontrava contro guerrieri del suo livello.
Di tutte le taglie presenti, tre di queste stuzzicarono il suo interesse. Le ricompense erano allettanti e i ricercati sembravano, appunto, molto ricercati, chi da un feudo e chi da un altro. In una si dava la caccia a degli uomini che lei aveva visto proprio lì a Whiterun, dei Redguard.
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Se non se ne sono andati, non ho bisogno di scomodarmi per un altro viaggio."
Solo il fatto di aver attraversato mezza Skyrim per giungere fino a lì, era stato un traguardo fra una sosta e l'altra. "
Ripartirò solo ad armatura pronta," si era detta la Nord che sperava di trovare qualcosa da fare nel feudo al centro della regione e quel qualcosa si trovava proprio sotto il suo naso.
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Ehi, ragazza!- chiamò la donna dietro al bancone rivolgendosi a Jorunn.
La guerriera si voltò e vide la Nord farle cenno di tornare dov'era seduta pochi minuti prima.
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La cena è servita.Poco dopo, alle sue spalle, comparve una donna dalla pelle scura, con i capelli neri e corti che posò il piatto di carne e verdure fumanti davanti a lei. Jorunn la guardò per qualche istante prima di ringraziarla e cominciare a mangiare.
Anche lei era una Redguard, chissà se conosceva quelli descritti sulla taglia. Le informazioni su di loro non erano molte, pertanto, una volta terminata la cena, decise che avrebbe scambiato quattro parole con la donna. Mentre si gustava la cena, il cuore cominciò a scalpitare per l'adrenalina che le scorreva all'interno del corpo. Non le era mai capitato di trovarsi così vicina ad un obiettivo e anche importante.
Appena finito, pagò la proprietaria, aggiungendo ulteriori septim per affittare una stanza in cui dormire, poi tornò alla bacheca per staccare la taglia che l'aveva interessata. La rilesse ancora con attenzione e, col foglio tra le dita, Jorunn si diresse verso le cucine. La Redguard era indaffarata, ma la sua espressione... preoccupata. Che sapesse di quegli uomini? Beh, poteva. Chissà quante volte era passata dinanzi a quella bacheca! La guerriera si appoggiò con la spalla contro lo stipite dell'entrata e sventolò la pergamena, facendo rumore per attirare l'attenzione della ragazza.
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A quanto pare i tuoi amici sono nei guai.Edited by Hjørdis5 - 13/3/2018, 11:16