Ebonyheart

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view post Posted on 31/5/2017, 14:08     +1   +1   -1
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Fra un turno di role e l'altro, la fantasia non mi ha abbandonata e ho buttato giù qualche riga sulla mia Jorunn. Più che altro si tratta di oneshot e non fanfic in sé per sé, quindi saranno dei brani - chiamiamoli così - sulla vita del pg in relazione a Molag Bal, vecchie conoscenze, il suo passato, etc.
Diciamo che hanno poco a che fare con la role, al massimo ci potrebbero essere dei riferimenti ad avvenimenti ruolati - che per ora sono ben pochi :XD: -.
 
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view post Posted on 4/6/2017, 21:25     +1   -1
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1. We Finally Meet



Di ritorno dal mercato vicino all'ingresso della città, la piccola Jorunn passò davanti all'abitazione abbandonata dalla quale era corsa via terrorizzata.
Quella risata... Nonostante fossero passate un paio di settimane da allora, era ancora nitida nella sua mente. Ma a chi apparteneva? Chi era l'uomo che l'aveva messa in fuga, se di un uomo in carne ed ossa si trattava? E se fosse stato un spirito, magari di colui che aveva vissuto in quella dimora?
Si era impaurita tanto ma, i primi tempi, non poté fare a meno di ripensarci fino a quando, un giorno, decise di tornarvi.

Era un pomeriggio triste e nuvoloso, per la città si aggiravano solo mercanti e alcune guardie; Jorunn poté entrare nella casa abbandonata senza dare nell'occhio. Non era cambiato niente: tutto era rimasto al suo posto, era come se stesse rivivendo la notte di poche settimane prima.
La ragazzina avanzò lentamente verso il centro della stanza, dopodiché si fermò e si guardò intorno,- C-C'è nessuno?
Una voce grave e tenebrosa le rispose,- Mortale...
Jorunn ebbe l'istinto di voltarsi e correre verso la porta, ma quella presenza misteriosa la fermò,- No! Non scappare.
- Chi sei? C-Cosa vuoi da me?- domandò alla voce che non sembrava provenire dal Nirn, bensì pareva parlare in un'enorme stanza nella quale qualsiasi suono o rumore prodotti venivano accompagnati da una sorta di eco.
- Oh, tu hai qualcosa che altri non hanno. Sei forte. Ambiziosa. Determinata.
La ragazzina lo ascoltò attentamente stando appoggiata alla porta. Si sentiva come un animale in trappola, ma allo stesso tempo era incuriosita da quella presenza che ora le stava rivolgendo la parola. Si domandò come fosse in grado di vedere dentro di lei, capire quale fosse il suo carattere. Che fosse ambiziosa e determinata era vero e lei stessa lo riconosceva, ma la forza... Su quella ci stava lavorando molto seguendo i consigli e gli insegnamenti del padre.
- Sei proprio la persona che stavo cercando,- riprese la voce,- E non trovavo qualcuno come te da tanto, tantissimo tempo. L'ho capito quando sei entrata qui la prima volta. Non volevo spaventarti, ma non ricevevo visite da un po' e ho voluto divertirmi quando ho visto che eri solo una ragazzina.
Quella specie di spirito rise divertito e Jorunn fece un passo avanti, guardando accigliata un punto qualsiasi della stanza. Era difficile parlare ad una voce che sembra provenire da ogni angolo della casa.
- Non è stato affatto divertente!
- Per me sì, invece. Oh, non ci siamo ancora presentati. Il mio nome è Molag Bal e, nel caso in cui non avessi mai sentito parlare di me, sono un principe daedrico,- proseguì, dunque, il daedra in modo chiaro. Non poteva dire ad una bambina quale fosse il suo ruolo tra gli altri principi, non poteva farla scappare via e di certo non si sarebbe lasciato sfuggire l'occasione di prendere sotto la sua custodia il potenziale campione che aveva scorto in lei.

Era questo ciò che Molag Bal aveva visto: le sue qualità erano già abbastanza, andava solo educata a eseguire un qualsiasi desiderio del daedra.
- Io sono Jorunn e... No, non avevo mai sentito parlare di te prima d'ora.
- Immaginavo. Il culto dei daedra non è diffuso tra quelli della tua razza. E dimmi, mia piccola Jorunn... A cosa si dedica una Nord come te? Combattimento, forse?
Il principe continuò con il suo approccio amichevole, nonostante il suo tono di voce continuasse ad essere misterioso e velato di cupezza che, ormai, la ragazzina capì essere caratteristica di lui.
In seguito alla domanda della voce, rimase un attimo in silenzio. L'unica cosa che sapeva dei daedra era che alcuni erano considerati "buoni" e altri no. A quale delle due categorie apparteneva Molag Bal? Decise che lo avrebbe scoperto più tardi e si apprestò a rispondere,- Ecco... Sì, mio padre mi sta insegnando a combattere. E poi, da sola, cerco di dedicarmi alla magia...
- Ah, magia!- la interruppe il principe daedrico con tono meravigliato.- Conosci qualche incantesimo? Sono curioso di vedere ciò che sai.
Negli occhi di Jorunn brillò una scintilla di felicità. Nessuno prima d'ora le aveva mai chiesto di farle vedere un incantesimo, anzi i Nord della sua età tendevano a starle lontani. La magia non era vista di buon occhio per quelli della sua razza. Era una cosa tipica di Mer e Bretoni che, invece, erano già propensi per queste cose. La tredicenne, nonostante fosse una Nord, aveva imparato due incantesimi molto basilari, Fiamme e Scintille. Non era molto, ma lei si era impegnata tanto per imparare a controllarli e aveva fatto tutto ciò da sola! Andava molto fiera dei suoi risultati ed era contenta che qualcuno volesse vederla all'opera.
Si guardò intorno alla ricerca di oggetti adatti ad essere sottoposti ai suoi incantesimi. Provò subito con quello di elettricità e lanciò una scarica bluastra contro una brocca che andò, poi, a sbattere contro il muro.
- Eccellente!- si complimentò il daedra,- Usa l'altro incantesimo sulla legna nel camino. Accendila,- ordinò.
Jorunn annuì e si voltò nella direzione indicatagli dal daedra. Allungò la mano verso la legna secca e questa iniziò a surriscaldarsi, diventando di un rosso sempre più accesso che poi sfumò nell'arancione. Dal palmo della mano fuoriuscì una scia di fuoco che andò dritta nel camino. Quando la ragazzina ebbe annullato l'incantesimo, la legna si era accesa e ora scoppiettava e riscaldava la casa.
- Sei molto dotata, mia cara. Con il tuo impegno, potresti fare molto di più, sai? Io posso insegnarti,- pronunciò Molag Bal in maniera eloquente.
Al solo pensiero che potesse imparare altri incantesimi, il cuore di Jorunn prese a battere forte dall'emozione. Aveva sempre desiderato conoscere di più ma purtroppo Calcelmo, il mago presso la Fortezza di Understone, era sempre impegnato con le sue ricerche e aveva rifiutato più volte di insegnare alla giovane.
L'unica alternativa rimasta sarebbe stato recarsi all'accademia di Winterhold, ma era troppo lontana e non si sarebbe potuta permettere un viaggio così lungo; sarebbe stato pericoloso e troppo costoso. Così, si era rassegnata e aveva deciso che avrebbe studiato da sola i pochi libri di magia che trovava in giro e li avrebbe applicati alle sue conoscenze in fatto di combattimento... fino a quel momento.
Adesso aveva trovato qualcuno che avrebbe potuto seguire i suoi progressi e l'avrebbe trasformata in un'ottima maga.
- Lo faresti davvero?- domandò Jorunn sognante.
- Ma certo! T'insegnerò tutto ciò che vuoi... ad una condizione.
"Ecco la fregatura...", pensò la ragazzina. Sospirò.- Ti ascolto.
- Chiedo solo una cosa in cambio: la tua anima.
La tredicenne sgranò gli occhi, come se avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco.
Per i Nord l'anima era parte fondamentale di loro, l'unica che potesse raggiungere Sovngarde, il paradiso Nord al quale aspirano coloro che sono stati valorosi in vita.
- L-La mia...- balbettò la ragazzina incredula alla richiesta del daedra.
- Te la restituirò quando sarà il momento. Però pensaci: la tu anima in cambio di gradi poteri. Inoltre, se svolgerai le mie richieste potresti riceve qualche "extra", se così possiamo dire,- proseguì Molag Bal con tono mellifluo per cercare di convincere Jorunn ad accettare la sua richiesta.
Nel caso la tredicenne avesse dubitato ancora, il principe avrebbe tirato fuori qualsiasi scusa pur di prendersi la sua anima e farla suo campione.
La piccola prese ancora un po' di tempo per pensarci e, nel frattempo, ebbe modo di riflettere sulla propria situazione. Prima che suo padre cedesse l'attività dove lavorava insieme alla moglie, economicamente non potevano lamentarsi. Dopo ciò, dovettero fare alcuni sacrifici per riuscire ad andare avanti e rinunciare ad alcuni sfizi che, prima, potevano permettersi.
Se il daedra l'avrebbe ricompensata come diceva, forse avrebbe potuto aiutare il padre in qualche modo e, magari, ad aprire una nuova attività.
- Molto bene. Ci sto,- annuì Jorunn.
Molag Bal ridacchiò soddisfatto,- Affare fatto, allora. Fa' come se ti avessi stretto la mano. A presto, mia giovane seguace!

Nella stanza tornò a regnare il silenzio, se non fosse stato per il fuoco che crepitava nel camino. Anche la ragazzina, dopo che il daedra l'ebbe lasciata da sola, provò una sensazione di soddisfazione e sorrise a questo pensiero. La sua anima in cambio di insegnamenti sulla magia e aiuto economico. Meglio di così...
Purtroppo, era ancora troppo giovane per rendersi conto del patto che aveva appena stretto.

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Edited by Hjørdis - 5/6/2017, 17:11
 
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